Nuovi studi di ricerca sul melanoma realizzati dalla clinica dermatologica universitaria di Trieste
Sono stati presentati, nella sede della Fondazione CRTrieste, i risultati di un’importante ricerca sul melanoma, realizzati dal dott. Nicola Di Meo, ricercatore beneficiario di una borsa di studio finanziata dalla Fondazione stessa. Gli studi sono tutt’ora in corso presso il Dipartimento universitario di scienze mediche, chirurgiche e della salute, anche sotto la guida del prof. Giusto Trevisan, direttore della Clinica Dermatologica Universitaria. In Friuli Venezia Giulia l’incidenza di neoplasie cutanee è estremamente elevata e Trieste, assieme a Torino, rappresenta la città italiana con la più alta presenza di questo tipo di casistiche.
Il melanoma è il tumore cutaneo a maggior letalità e questa attività di ricerca si è concentrata principalmente su tre particolari obiettivi:
- capire e riassumere retrospettivamente cosa è successo in tema di melanoma a Trieste negli ultimi 30 anni;
- comprendere le cause ambientali che differenziano l’incidenza di questa neoplasia così pericolosa in questa città rispetto ad altre realtà italiane, dove essa è presente con minor impatto;
- poter implementare sempre di più la diagnostica non invasiva delle lesioni pigmentate cutanee attraverso l’utilizzo di nuovi scores diagnostici utili alla diagnostica precoce.
I risultati della ricerca hanno fatto affiorare dati preoccupanti. Il melanoma a Trieste rappresenta un caso di elevatissima incidenza (26 casi/100mila abitanti all’anno rispetto a una media italiana di 12 casi/100mila abitanti anno), raddoppiato rispetto alla presenza registrata negli anni Novanta. L’aumento che si è osservato riguarda in particolare anche le fasce di età giovanili con un particolare incremento di isotipi tumorali definiti più pericolosi. Si è evinto inoltre che il 10% dei pazienti seguiti in follow up (n°1800 pazienti presso la Clinica Dermatologica ) sviluppano nel corso degli anni un secondo melanoma primitivo contro il 5% delle medie riportate in letteratura.
Per rispondere all’obiettivo “2” della ricerca sono state prese sotto esame le abitudini culturali della popolazione locale, particolarmente predisposta all’esposizione solare e troppo spesso senza l’osservazione delle regole per una corretta fotoprotezione. L’indagine è stata condotta su un campione randomizzato e rappresentativo di triestini (n 519 pazienti) confrontato con un campione altrettanto numeroso di non triestini (n°476 pazienti) attraverso l’utilizzo di un questionario. I risultati hanno confermato il sospetto di una maggior esposizione ai raggi solari da parte della popolazione locale rispetto al campione di controllo e una tendenza a considerare l’abbronzatura come una vera e propria dipendenza.
Punto saliente della ricerca è stato capire quali sono le possibili nuove tecniche per ridurre la mortalità dei pazienti con melanoma. La diagnosi precoce è un passaggio essenziale per raggiungere questo obiettivo e la dermatoscopia è una soluzione ottimale. La dermatoscopia è una tecnica di imaging non invasiva che consente di aumentare l’accuratezza della diagnosi rispetto alla visita tradizionale a occhio nudo.
“Questa tecnica – ha spiegato il dott. Nicola Di Meo – viene effettuata con uno strumento manuale, completamente indolore che amplifica e magnifica le lesioni pigmentate in esame, consentendo di digitalizzare le immagini per mapparle e confrontarle nel tempo. Molti sono stati nel corso del tempo gli algoritmi diagnostici per codificare le lesioni a rischio. In questo studio abbiamo analizzato 100 pazienti affetti da melanoma e proposto un nuovo algoritmo con performance migliori rispetto a quelli già esistenti col vantaggio di essere più semplice e facilmente riproducibile”.
“La Clinica Dermatologica di Trieste è da sempre molto attiva in campo di ricerca e il contributo del dott. Di Meo è prezioso – ha dichiarato il direttore Giusto Trevisan. La nostra Clinica è inoltre capofila di un progetto sul melanoma, seguito dalla dottoressa Serena Bonin, che vede come partner la Clinica Dermatologica di Innsbruck, le Dermatologie dell’Alto-Adige e Aviano. Dal 1°novembre andrò in pensione e al mio posto arriverà la prof.ssa Iris Zalaudek, proveniente dalla Clinica Dermatologica di Graz e considerata tra le più grandi esperte mondiali sul melanoma. Sono certo che i progetti iniziati proseguiranno con la massima cura e con la stessa dedizione che ho riposto negli anni trascorsi come direttore. La prof.ssa Zalaudek, segretario del Melanoma World Society, è autrice di oltre trecento pubblicazioni e il suo principale campo di ricerca è sempre stata l’oncologia cutanea, con particolare riferimento appunto al melanoma”.
Ha rimarcato il direttore del Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche e della Salute, Roberto Di Lenarda: “Il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute è particolarmente riconoscente a Fondazione CRTrieste per il costante e fattivo supporto alla ricerca di base, traslazionale e clinico-assistenziale sia attraverso finanziamenti per strumentazioni avanzate che il reclutamento di personale. L’acquisizione con un contratto di ricercatore a tempo determinato del dott. Di Meo ha contribuito significativamente al consolidamento del ruolo della Clinica Dermatologica ai vertici della ricerca specialistica in Italia e non solo ed al riconoscimento del DSM quale uno dei 360 Dipartimenti Universitari di Eccellenza italiani tra i quali entro dicembre saranno individuati i migliori 180 Dipartimenti Italiani. Siamo certi che tale proficua collaborazione continuerà con soddisfazione reciproca nei prossimi mesi ed anni”.
Ringrazio la Fondazione CRTrieste – ha dichiarato Adriano Marcolongo, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste – per il supporto e l’attenzione che dedica al campo della ricerca scientifica e della diagnostica. Questo apparecchio arricchisce con una nuova tecnologia la capacità diagnostica della Clinica Dermatologica, in particolare per quanto riguarda la diagnosi precoce. La Clinica Dermatologica, centro di riferimento regionale per la diagnosi precoce e la cura della malattie dermatologiche è una delle eccellenze della sanità triestina”.
“La ricerca è una risorsa indispensabile per combattere certi tipi di patologie così difficili da curare. Promuoverla – ha dichiarato il Vicepresidente della Fondazione CRTrieste Tiziana Benussi – è un’azione importante ed è anche grazie ad essa che è possibile raggiungere sempre nuovi traguardi. Conoscere a fondo e analizzare al meglio la caratteristiche di una malattia può assicurare ai pazienti la migliore cura e una più rapida guarigione ed è per questi motivi che la Fondazione CRTrieste è lieta di aver contributo a questo progetto di ricerca”.
All’incontro sono intervenuti: Tiziana Benussi vicepresidente del CdA della Fondazione CRTrieste, Adriano Marcolongo, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, Roberto Di Lenarda, direttore del Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche e della Salute, Giusto Trevisan, direttore della Clinica Dermatologica Universitaria e Nicola Di Meo, ricercatore e beneficiario della borsa