La Collezione Grom
La Collezione
La Collezione Grom è composta da 312 pezzi suddivisi in: 41 dipinti di diversa tecnica, 74 sculture di varie dimensioni, 58 opere di grafica, 49 cut out (stratificazioni su carta), 11 arazzi in lana, 15 disegni, 29 riproduzioni fotografiche, 35 libri.
Un corpus eterogeneo, che copre l’arco temporale di 60 anni, rappresenta la caleidoscopica personalità di Bogdan Grom; versatile, curioso sperimentatore delle potenzialità dei materiali che in parte domina e dai quali a volte è dominato.
Fil rouge dell’intera Collezione è la sensibilità particolare dell’artista che permea, declinata di volta in volta con tecniche e in modi diversi, tutti i suoi lavori. Dalle sculture degli animali, a lui molto cari, – il panda soprattutto – che produceva per il giardino zoologico di Washington, alle innumerevoli rappresentazioni delle pietre del “suo” Carso, che analizza e rappresenta in più strati nei cut out o negli arazzi, alla delicatezza dell’abbraccio di due amanti, di un paesaggio naturale o delle popolazioni autoctone degli Stati Uniti che hanno subito violenze e ingiustizie.
La storia
Il viaggio delle opere dagli Stati Uniti all’Italia inizia nel settembre del 2020 quando Aleksandra Pangerc, nipote dell’artista, comunica la volontà di Nina Woodrow, compagna di vita del maestro, di donare alla Fondazione il corpus di opere di Grom custodito nel New Jersey (USA), dove è vissuto dal 1957 alla sua morte.
La pandemia e i complessi adempimenti amministrativi internazionali rallentano l’iter. Nel gennaio del 2022 il Consiglio di Amministrazione della Fondazione delibera l’accettazione della donazione. L’inventario comprende dapprima 149 opere tra arazzi, sculture, piatti ornamentali, dipinti, acquarelli, serigrafie, grafiche, cut-out e disegni a pastello e carboncino. Nel settembre del 2022 è siglato il contratto tra le parti e le opere, custodite in 6 grandi casse di legno, il 13 giugno 2022 lasciano gli Stati Uniti alla volta dell’Italia, dove giungono a Genova il 16 luglio. Vengono quindi portate a Milano, poi a Venezia per espletare le procedure doganali, arrivano finalmente a Trieste il 21 ottobre 2022. Inizia, nel marzo 2023, il lavoro di catalogazione da parte della professoressa Jasna Merkù, docente di Storia dell’arte e studiosa dell’artista, dal quale si scopre che l’inventario comprende non 149 pezzi bensì 312, più del doppio, alcuni dei quali particolarmente significativi, tra cui il Diplomatic Panda, la scultura in bronzo argentato parte della collezione artistica permanente della Casa Bianca.La Collezione è stata oggetto di una approfondita campagna fotografica e di un video esplicativo.