Ferocemente cromatico, di intenso impatto espressionista è il mondo a cui guarda Bruno Cassinari per assolvere al compito richiesto dalla Stock. Già nei primi anni sessanta egli consegna delle nature morte che si dibattono tra espressionismo e cubismo, poggiando in un primo piano spericolato e su di un semplicissimo tavolo, la frutta più accesa possibile di colori, come melagrane spaccate o limoni sezionati. La maestria del pittore stempera l’estremo cromatismo, come nel caso della tela Stock dove, per esempio, vediamo il colpo di viola sul piatto in cui poggia l’ironico e cromaticamente gustoso ananas, ripreso per rendere il sole nella natura matrigna e vangoghiana, che si apre sullo sfondo, ritagliata nell’apertura della finestra. Così come il rosso sanguigno, disteso con gesti irruenti, sulla destra, è il medesimo che ritroviamo nella scritta Stock specularmente a sinistra. Il tutto gravitante verso il basso, portando violentemente gli oggetti in primo piano, catapultandoli in avanti verso l’osservatore, bottiglia inclusa. Un pittore, Cassinari, come scriveva Franco Russoli nel 1955 “le cui preferenze e i richiami siano verso artisti che hanno, tutti, un fondo insopprimibile di ‘realismo’, che cioè, tutti, per varie strade, risolvono in discorso figurativo una ispirazione sensuale, sentimentale e fantastica che vive della fiducia nelle immagini che l’artista capta, esistenti, intorno a sé.” Non è un caso che egli, talmente attratto dalle ricerche picassiane, fra il 1950 ed il 1954, abbia soggiornato ad Antibes, stando a stretto contatto con il maestro spagnolo. Per il dipinto della collezione Stock vale la pena citare Marco Valsecchi, le cui intuizioni sull’artista negli anni cinquanta – “egli smorza le impennate cromatiche con la frusta di una rimeditazione severa dello spazio plastico” – paiono le più indicate.
La Collezione Stock
Bruno Cassinari
Natura morta di frutta
Olio su tela, 70 x 50 cm