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La Collezione Stock
Ennio Morlotti
Fiori
Olio su tela, 70 x 50 cm

Per propria forza e vibrazione del segno, Morlotti rappresenta una strada alternativa alla figurazione tout-court dei colleghi. Emerge con impeto un segno materico nel dipinto Stock, dove Morlotti, come fosse una cesta di serpenti, realizza il mazzo di fiori adagiandolo su un fondo dalle tonalità abbassate con quei colori tipici che il pittore stesso definiva “brianzoli”. Si tratta di una figurazione molto sciolta, sviluppata negli anni ’50, non a caso difficilmente accorpabile ad altre esperienze e ciò spiega anche l’etichetta, ormai assimilata dalla critica nonostante fonte di continui dibattiti all’epoca, lucidamente ritagliata da Francesco Arcangeli, di “nuova natura”; in perenne movimento, di mutazione nel corrispettivo anche materico, che porta Morlotti, per sua stessa ammissione, a divenire una sorta di “insetto dentro le cose”.
L’opera Stock giunge ormai agli esiti maturi d’una poetica perseverata guardando anche ad esiti internazionali dell’informale e dopo i cinque anni passati a Bordighera, in Liguria, che avevano schiuso a Morlotti un ulteriore aggrovigliamento del segno. A Trieste un’importante opera, Motivo in viola, era entrata al Museo Revoltella nel 1962 dopo la Biennale veneziana e può rappresentare un buon precedente per comprendere anche l’esito formale della tela Stock.

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