La Ragazza con fiore giunge in un momento apicale della carriera di Gentilini, sia in termini pittorici che di riconoscimento ufficiale. La sua capacità “di non forzare né la pittura né la letteratura” come scriveva Marco Valsecchi in occasione della sala personale dedicata al pittore alla Biennale veneziana proprio del 1966, lo porta ad esiti raffinati e d’una arcaicità meditata. Immersa in un bianco lunare si staglia una etrusca venere imbronciata, che con un gesto di leggera e malinconica ironia, alla Chagall, accosta a sé un coloratissimo fiore. A controbilanciare una così solida figura, sta sulla sinistra la bottiglia di brandy, distesa ed appiattita ma resa volumetrica e spazialmente decifrabile dall’ombra che essa proietta. Un gioco nel quale il pittore si diverte a solleticare l’osservatore, sul duplice piano di bidimensionalità e tridimensionalità. L’universo figurativo di Gentilini, vasto e mai banale, guarda per la tela Stock a molteplici soluzioni e in particolare per la ‘primitiva’ figura femminile a Massimo Campigli, con il quale aveva esposto nel 1962 a Milano alla Galleria del Naviglio, e a Klee, sempre tenuto presente, per il delicato sottofondo materico. L’opera, pubblicata nel catalogo generale dell’artista nel 2000 al n. 1151, fu esposta alla Galleria d’arte Cavour di Milano in occasione della mostra l’Arte e l’Industria tra il 14 e il 18 gennaio 1967, concentrando su di sé grande ammirazione. Gentilini non era tuttavia estraneo a operazioni che vedevano l’arte e l’industria intersecarsi; basterà pensare, ad esempio, che egli portò a termine nel 1962 la pala per la chiesa di San Donato Milanese commissionatagli da Enrico Mattei allora presidente dell’Eni ed inoltre, nello stesso anno, volò in Russia con Scanavino, Bacci, Capogrossi e Cardazzo per la mostra Arte e Industria allestita al parco Sokolniki di Mosca.
La Collezione Stock
Franco Gentilini
Ragazza con fiore
Olio sabbiato su tela, 70 x 50 cm