Si contendono il primato della pittura marinista nella Trieste dei primi del Novecento, Ugo Flumiani e Guido Grimani. Nelle collezioni della Fondazione, Guido Grimani è rappresentato da due opere non assimilabili alla sua produzione di marinista e per questo, decisamente importanti. La prima è una piccola tela d’un avvenimento storico riguardante Trieste e a cui Grimani partecipò pure; si tratta dell’attracco della prima nave della Marina Italiana in data 3 novembre 1918, l’Audace, che diede il nome all’allora molo denominato San Carlo. Grimani non si sofferma, come solitamente faceva, sulla resa del mare ma su un evento che avrebbe cambiato le vicende della città giuliana; infatti, ciò che lo colpisce è la folla brulicante li accorsa. Così diversa dal suo percorso è un’opera tarda ma realizzata con padronanza di mezzi tanto da essere una delle migliori del pittore in questa fase: Nostro Carso, del 1931. Venne presentata in diverse occasioni, la prima alla Mostra Autunnale d’Arte della Permanente del Sindacato Regionale Fascista di Belle Arti della Venezia Giulia a Trieste proprio nel 1931, per poi essere ammirata a Padova nel 1932 alla terza Mostra d’Arte Triveneta. E’ una tela che dimostra certe assimilazioni di Grimani verso la pittura napoletana ottocentesca, in seguito al viaggio a Napoli avvenuto nel 1894 specie alla pittura di Palizzi, per quel grado di precisione mescolato a un mondo pastorale piuttosto sognante.
La Collezione d’Arte
Guido Grimani
Audace
Olio su tavola, cm 22,9 x 24,1