Albero in fiore è una suggestiva tela dai cupi toni bluastri realizzata per mano di Max Grunwald, pittore tedesco formatosi con Max Slevogt e Leo von König e particolarmente attivo tra le due guerre come paesista, ritrattista e autore di scene sacre.
A dominare la composizione dell’opera qui presentata è un albero dalla folta chioma fiorita, che risalta sullo sfondo blu grazie al decisivo uso del bianco di zinco, che contribuisce a creare un forte contrasto luministico. L’insieme risulta movimentato, soprattutto per merito delle pennellate veloci e di una stesura aggressiva del colore, che si spinge a utilizzare tecniche meno canoniche, quale la graffiatura, alla ricerca di un deliberato espressionismo visivo.
E proviamo allora a confrontare questo dipinto con una pagina de Il mio Carso di Slataper:
“Nel nascondiglio più benigno del boschetto, in un calduccio umido di seccume, ancora ancora quasi riscaldato dal sonno d’una lepre, io frugando trovavo la prima primola, il primo raggio di sole! L’occhio stupito della piccola primavera svegliata! E seguivo l’ondeggiar lieve del suo passo, annusando come cane in traccia, fra radici gonfie e germogli diafani, dietro un alioso sbuffo di rugiade erbose, di terra umida, di lombrichi, di succhi gommosi; un odor di latte vegetale, di mandorle amare — eccolo qui il sorriso roseo dei peschi, incerto com’alba invernale, cara, cara! e scuoto freneticamente questo tronco e quello e questo, spargendomi di petali e di profumo. Per terra schizzano violacee pozzerelle d’acqua, e il passerotto vi frulla con le ali, a becco aperto. Dolce amata mia, primavera!”