Insieme a Notte e reti, quale ideale pendant, Notte e luna venne presentata da Perizi alla Biennale di Venezia del 1952, contraddistinta dal numero 13 in catalogo. Un artista rinnovato dal fatidico viaggio in Spagna avvenuto nel 1950, che a quella Biennale si presentava con un corposo nucleo di opere. Tuttavia, nonostante una così importante vetrina, la confusione creata tra i diversi soggetti, fece divenire questa importante tela Reti e Luna, creando sino a pochi anni fa, notevoli problemi di riconoscibilità. Spetta a Serena Bellini e alla sua tesi di laurea aver chiarito i termini della questione, restituendo così un’opera non solo importante per la definizione del corpus pittorico di Nino Perizi, ma di poter apprezzare meglio uno tra i gioielli della collezione d’arte della Fondazione. E’ una tela dalle dimensioni ragguardevoli, che lo stesso Perizi con orgoglio, decise di scegliere per farsi immortalare in un ritratto fotografico a quella importante Biennale veneziana. Un notturno che lo apparenta a esperienze di memoria cubista, con una costruzione geometrica del dipinto ben visibile e un’insistenza disegnativa percepibile nell’aggrovigliamento del lenzuolo bianco sulla sinistra o la rete del pescatore attorcigliata su se stessa, sebbene certa atmosfera derivi dall’ispirato Santomaso di quegli anni. Nella retrospettiva a lui dedicata nel 1996, l’opera venne giustamente messa in relazione, non solo per motivi cronologici, con l’Omaggio a Garcia Lorca (Trieste, collezione Università degli Studi); le due tele rappresentano, di certo, il meglio delle ricerche dell’artista triestino.
La Collezione d’Arte
Nino Perizi
Notte e luna
Olio su tela, cm 94 x 114