Particolarmente riconoscibile nella sua ricerca, Orfeo Tamburi compie una commistione di esperienze paesaggiste che si muovono fra Roma e Parigi per assolvere al compito Stock. Dal 1947 egli risiedette stabilmente nella capitale transalpina e certamente il nome di Utrillo, al quale venne accostato per quella particolare trattazione di scorci malinconici e spopolati, va inserito nel percorso di un pittore che era stato sollecitato visivamente dalla scuola di via Cavour a Roma negli anni ’30 e che significava tonalismo, sebbene egli abbia negato sempre tale debito formativo. Tutto ciò emerge con evidenza nella tela Stock, con quelle finestre continue e inquietanti e la grande affiche della bottiglia di brandy in uno spaccato metropolitano che pare rievocare la stessa Trieste dell’allora Largo Barriera e dove il medesimo palazzo presentava quell’enorme manifesto pubblicitario. Ma è evidente un’atmosfera tutta parigina che, come ebbe modo di scrivere anche Prezzolini vedendo le opere di Tamburi degli anni ’60, “non è Utrillo ma è simpatico e ha dato vita alle finestre della città”.
Questa etichetta di “pittore delle finestre” fu stretta allo stesso Tamburi, sebbene a sottolineare in termini di suggestione letteraria tale percorso furono penne del calibro di Ungaretti e Buzzati. Colpisce poi, nel dipinto Stock, lo spazio dato in primo piano alla strada, risolta con un pavé, cioè una pavimentazione composta da piccoli cubetti resi da Tamburi con una graffiata matericità.
La Collezione Stock
Orfeo Tamburi
Muri della città
Olio su tela, 55 x 41 cm