Virgilio Guidi, al pari di de Chirico, fu il più maturo degli artisti a prendere parte all’operazione Stock. La sua ricerca spaziale, ed esattamente delle Figure nello spazio, era già avviata nell’immediato dopoguerra divenendo punto focale nelle sue analisi parallelamente alle Marine, intrise di luce totale e portate sino all’astrazione. Nella tela Stock, la figurazione viene concepita entro una sorta di manifesto, dando un senso di duplice appiattimento, dove campeggia ritagliata al centro, immaginata in un collage, la bottiglia. È forte, in questo senso, l’effetto di straniamento che provoca la bottiglia stessa, resa con grande aderenza al dato reale, e portata in primo piano fluttuante nello spazio.
La figura umana, infatti, ci appare decorativa e i due grandiosi occhi esercizi di stile, poiché sganciati e apparentemente lontani dalla mano che regge il bicchiere in basso a sinistra della composizione, sottolineata da Guidi con un triangolo verde che la isola su di un altro piano. Anche la linea rossa serpentinata, allusiva della bocca, serve al pittore per calibrare la composizione sia cromaticamente, richiamando il rosso dato al bicchiere, sia formalmente, riempiendo il vuoto creato dalle linee che delimitano il dipinto. Virgilio Guidi era ormai celebrato nell’Italia anni ’60 per questa sua personale ricerca, culminata definitivamente alla Biennale veneziana del 1964, quando gli venne assegnata una vasta sala presentata da Francesco Arcangeli.
La Collezione Stock
Virgilio Guidi
Nello spazio
Olio su tela, 70 x 50 cm